TAVOLA ROTONDA : La “coeducazione” nei diversi Continenti.



Angiolina Ponziano

Partecipan: Teresita Garduňo Rubio (Messico), Antoinette Mengue (Cameroon), Maria Joaquina Sánches Ortiz de Landaluce (Spagna), Miki Igari (Giappone). Coordina Juan José Vicente Cuesta.

Le comunicazioni sono state sintetiche, ricche di dati ed efficaci.



Maria Joaquina Sánches ha delineato la situazione spagnola: in Spagna c’è il Piano di Intervento Educativo che favorisce la “coeducazione” e  prevede che  un insegnante sia incaricato di armonizzare la didattica nel rispetto del diritto alla  uguaglianza tra i generi. La Legge generale sull’uguaglianza, la celebrazione dell’8 marzo e del 17 novembre (contro la violenza sulle donne) fanno parte del vivere comune, ma per la Reale Accademia di Spagna la “coeducazione” coincide con l’educazione mista. Le ragazze ottengono migliori risultati scolastici e migliore valutazione nelle lauree, ma sono impegnate per circa il 90% nella scuola dell’infanzia e solo del 20% nella docenza universitaria. Infine la crisi che taglia i servizi sociali , restringe anche la possibilità di impiego e lavoro delle donne.



Teresita Garduňo Rubio presenta la situazione del Messico in un confronto statistico con alcuni Paesi latino-americani : Argentina, Bolivia, Cile e Uruguay .  Tra gli indicatori al primo posto c’è la speranza di vita delle donne che è salita dai 53 anni  circa nel 1950 al 77-80 anni circa nel 2012 che però deve essere collegato al tasso di mortalità per maternità e alle gravidanze precoce delle adolescenti (Bolivia 2003: 14,7%  - 2008: 18%). Pur essendoci in Messico l’interruzione volontaria della maternità, le donne che la richiedono sono perseguitate. E’ esploso il commercio sullo sfruttamento sessuale delle bambine. L’accesso alla scolarizzazione e al lavoro retribuito continua ad essere fortemente differenziato tra città e zone rurali (Guatemala: le bambine hanno 1 anno di scolarizzazione) e in Messico l’analfabetismo funzionale raggiunge il 40% delle donne. In estrema sintesi il sistema di sicurezza sociale e di assistenza sanitaria non ha ancora raggiunto risultati accettabili per quanto riguarda la salute e la sicurezza delle donne e delle bambine e il tasso di analfabetismo rimane altissimo. Infine in tutti i Paesi latino – americani incide pesantemente sulla scolarizzazione femminile  la discriminazione per origine etnica.



 Miki Igari introduce il tema dell’uguaglianza nella realtà giapponese : 1) possibilità di accesso a tutti i gradi dell’istruzione e all’università; 2) introduzione delle classi miste; introduzione di programmi educativi orientati all’educazione all’eguaglianza tra i sessi.  Se questo è quanto appare a livello ufficiale, nella quotidiana pratica educativa si attua il “curricolo occulto” che tende a trasmettere la concezione tradizionale della divisione tra i sessi, con un modello subalterno di donna, contraddicendo la versione ufficiale. Nella relazione educativa familiare sta diffondendosi, tra le giovani coppie, un modello di “padre: kumen” che collabora con i figli. Sono da esplorare le condizioni sociali e ambientali nelle quali si diffonde questa modalità relazionale, considerando l’alto livello tecnologico e della comunicazione multimediale della società giapponese.



Antoinette Mengue rappresenta efficacemente la realtà del Cameroon: donne e ragazze sono considerate esseri inferiori sia in casa che nella società. Le ragazze non scolarizzate sono il 26% contro il 23,4 % dei ragazzi. Il 15% delle ragazze in età scolare non può andare a scuola per l’assenza delle strutture edilizie e le famiglie investono sull’istruzione dei ragazzi piuttosto che delle ragazze, questa scelta è determinata fortemente dalla la pratica della religione feticista molto diffusa nel Paese. La forbice della scolarizzazione cresce se si considerano gli ambienti (64% ragazze - 76% ragazzi nelle aree rurali e 83% ragazze – 89% ragazzi nelle aree urbane), comunque il 52% della popolazione compresa  tra  15 e 35 anni non è scolarizzato/alfabetizzato. Infine solo 1,9% delle donne è impegnato nelle professioni contro il 4,2% degli uomini.
Dal dibattito emerge che le relatrici, in particolare Teresita Garduňo Rubio e Antoinette Mengue hanno presentata una visione forse troppo pessimista della condizione delle donne e delle bambine nei Paesi latino – americani e africani. Le risposte sono state immediate: si può parlare di uguaglianza nell’educazione solo se c’è possibilità per tutte di accesso all’educazione.





MESA REDONDA “Situación de la coeducación en los diferentes continentes”
Las participantes: Partecipano: Teresita Garduňo Rubio (Mexico), Antoinette Mengue (Cameroon), Maria Joaquina Sánches Ortiz de Landaluce (Espaňa), Miki Igari (Japan). Coordina Juan José Vicente Cuesta.

Las comunicaciones eran sintéticas, ricas en datos e interesantes.




María Joaquina Sánchez expuso la situación en España: El Plan de Acción para la Educación  que promueve la "coeducación", por el  un profesor se encarga de armonizar la en el respeto al derecho en relación con la igualdad de género. La Ley General de la igualdad, la celebración del 8 de marzo y 17 de noviembre (contra la violencia sobre las mujeres) forman parte de la vida diaria, pero para la Real Academia de España, "la coeducación", coincide con la educación mixta. Las chicas obtienen cada vez mejores resultados educativos, pero en los puestos docentes alrededor del 90% trabajan es las escuelas primaria  y sólo el 20% en la enseñanza universitaria. Finalmente, la crisis que recorta los servicios sociales, también restringe las oportunidades de empleo de las mujeres.

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Teresita Garduño Rubio presenta la situación de México en una comparación estadística con algunos países de América Latina: Argentina, Bolivia, Chile y Uruguay. Entre los indicadores en el primer lugar está que la esperanza de vida de las mujeres ha aumentado desde los cerca de 53 años en los años 1950 hasta los 77-80 años en 2012, pero debe estar vinculada a la tasa de muerte por embarazo, a la maternidad y la adolescencia temprana (Bolivia 2003: 14,7% - 2008: 18%). Si bien existe en México la interrupción voluntaria  del embarazo, las mujeres que lo solicitanr son perseguidas.  Ha estallado la explotación sexual de niñas. El acceso a la educación y el trabajo remunerado sigue siendo diferente entre las zonas urbanas y rurales (En Guatemala: las chicas van un año solamente a la escuela) y el analfabetismo en México es de 40% en las mujeres.  En pocas palabras, el sistema de cuidado y asistencia sanitaria no ha alcanzado resultados aceptables con respecto a la salud y la seguridad de las mujeres y las niñas, y la tasa de analfabetismo sigue siendo alta.



Miki Igari introduce el tema de la igualdad en la realidad de Japón: 1) el acceso a todos los niveles de la educación y la universidad, 2) la introducción de clases mixtas, la introducción de programas de educación orientada a la educación a la igualdad entre los sexos. Si esto es lo que aparece en un nivel oficial, en la práctica educativa diaria está implementando el "currículo oculto" que tiende a transmitir el concepto de la división tradicional entre los sexos, con un modelo de la mujer subalterna, lo que contradice la versión oficial.    En la relación educativa familiar se está extendiendo entre las parejas jóvenes, un modelo de "padre" kumen que trabajan con los niñosSon para explorar las condiciones sociales y ambientales en que se propaga este modo de relación, teniendo en cuenta el alto nivel de tecnología y comunicación multimedia en la sociedad japonesa.

Antonieta Mengue representa la realidad de Camerún: Las mujeres y las niñas son consideradas seres inferiores en el hogar y en la sociedad.  Las niñas no reciben educación, el 26% frente al 23,4% de los niños. El 15% de las niñas en edad escolar no pueden ir a la escuela por falta edificios y las familias invierten más en la educación de los niños que en  las niñas, esta elección está sobre todo determinada por la práctica de la religión fetichista generalizada en el país.  La diferencia entre la escolaridad aumenta si se considera las zonas rurales y las zonas urbanas). El 52% de la población entre los 15 y 35 años no están escolarizados y por tanto alfabetizados. Por último, sólo el 1,9% de las mujeres trabajan en trabajos cualificados frente al 4,2% de los hombres.

Las ponentes, en particular, Teresita Garduño Rubio y Antonieta Mengue  han presentado una visión que puede ser demasiado pesimista sobre la situación de las mujeres y las niñas en los países de América Latina - y Afroamérica. Las reacción fue inmediata: no se puede hablar de igualdad en la educación si no hay la posibilidad de acceso a la educación para todos.

ROUNDTABLE: The "co-education" in the different continents ..
ROUNDTABLE: The "co-education" in the different Continents .
 Participants: Teresita Rubio Garduño (Mexico), Antoinette Mengue (Cameroon), Maria Joaquina Sanchez de Ortiz Landaluce (Spain), Igari Miki (Japan). Coordinates by Juan José Vicente Cuesta.
The communications were synthetic data-rich and effective.
The discussion shows that the rapporteurs, in particular Teresita Rubio Garduno and Antoinette Mengue have presented a vision may be too pessimistic about the status of women and girls in Latin - Americans Countries - and African . The responses were immediate: we can speak of equality in education only if there is it possibility of access to education for all.



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